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Autocostruzione della locomotiva elettrica in corrente continua E 400

Le locomotive E.400 sono un gruppo di tre locomotive elettriche a corrente continua a 3000 volt, a cassa unica e due carrelli motori, costruite dalle Officine di Savigliano, nel 1929 per l'esercizio della linea ferroviaria Aosta - Pre Saint Didier.

Le tre locomotive nacquero come unità di trazione specifiche per la nuova linea valdostana, costruite dalla fabbrica di materiale ferroviario di Savigliano, su ordinazione della Società mineraria Cogne di Aosta che le immatricolò come E1, E2 ed E3. A partire dal 1931 l'esercizio della linea passò alle Ferrovie dello Stato e conseguentemente assunsero la nuova denominazione di E.400.

Nonostante in quel periodo imperasse ancora la corrente alternatatrifase l'elettrificazione della linea era stata decisa, con lungimiranza, in corrente continua visti anche i buoni risultati di esercizio della Ferrovia Torino-Ceres; ci si avvalse in questo caso dell'allora rivoluzionaria tecnica dei raddrizzatori a vapori di mercurio per la conversione in continua dell'energia elettrica.

Passato il periodo d'oro dello sfruttamento delle miniere di carbone della Val d'Aosta il traffico merci della linea calò drasticamente e per contenere le spese, anziché ammodernarne le infrastrutture, le FS nel 1968 decisero la de-elettrificazione della linea che continuò ad essere utilizzata da automotrici e locomotive a vapore o diesel; le tre locomotive elettriche vennero quindi accantonate ma non demolite.

Qualche anno più tardi vennero cedute alla ferrovia Casalecchio - Vignola dove assunsero la denominazione di L.903-904-905.

Attualmente la L.903, nella livrea rosso-gialla con cui ha servito negli ultimi anni di carriera sulla FCV, fa parte della dotazione di rotabili storici del Museo Ferroviario di Pietrarsa a cui è stata donata nel 1989.

La L.904 e la L.905 sono state utilizzate fino a non molti anni fa per piccole manovre sulla linea Bologna-Vignola dalla società ATC (poi FBV), si trovano attualmente accantonate al deposito di Casalecchio e in quanto rotabili ormai in disuso non sono stati oggetto di trasferimento alla società Ferrovie Emilia Romagna che ha assunto la gestione della linea in oggetto dal 1 febbraio 2009.

Massimo Milazzo