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Autocostruzione della locomotiva da manovra D141.1008 in plasticard

Informazioni

Le D.141 sono state le prime locomotive diesel-elettriche da manovra pesante realizzate per le Ferrovie dello Stato italiane dall'industria privata nazionale. Le locomotive D.141 rappresentano uno dei risultati dello sforzo di modernizzazione che le Ferrovie dello Stato intrapresero nel secondo dopoguerra. Per guadagnare tempo venne richiesto il finanziamento alla società (senza fini di lucro) Eurofima e venne rielaborato un progetto di massima improntato alla struttura delle locomotive da manovra delle SNCF BB.63000 progettate alla metà degli anni cinquanta. In collaborazione con l'industria ferroviaria (un tempo era l'Ufficio Studi Materiale e Trazione di Firenze a curare i progetti), ne venne commissionata la costruzione alle maggiori industrie nazionali, la Fiat, il Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri e le Officine Meccaniche Reggiane. La locomotiva venne pensata in maniera tale da poter effettuare anche treni e tradotte merci, in pratica una polivalente. Furono costruite dal 1962 al 1964 con motore costruito dalla Fiat su licenza Daimler-Benz e parte elettrica per 15 unità dal TIBB e per 14 unità dalle Reggiane. Le locomotive D.141 sono costituite da un telaio a due carrelli su cui sono montati due avancorpi e una cabina di guida paracentrale, piuttosto spostata verso la parte posteriore del telaio. Sono molto simili nella struttura ad analoghe e diffuse realizzazioni di altre ferrovie europee. Tutt'intorno hanno un praticabile fornito di corrimano di sicurezza. Sono perfettamente bidirezionali. I carrelli sono di tipo tradizionale con sospensione a balestra. Le D.141 si sono dimostrate all'altezza della situazione, affidabili nell'esercizio di manovra negli scali, anche in quello più gravoso, sia nei servizi merci che in quelli viaggiatori. Ciò per buona parte è dovuto alla scelta di adottare la trasmissione elettrica per il trasferimento della potenza alle ruote (mediante motori elettrici). La velocità massima venne stabilita in 80 km/h sufficiente anche per l'effettuazione di treni sulle linee secondarie non elettrificate.

Scheda tecnica

anno di costruzione: 1962 - 1964
Numero di unità costruite: 29
Potenza di taratura: 440 Kw (600 CV) a 1500 giri/min
Costruttore: Tibb/Off. Reggiane
Motore Diesel: Fiat Daimler Benz MB 820 B
Trasmissione: Elettrica (TIBB)
Velocità massima: 80 Km\h
Rodiggio: Bo' Bo'
Diametro ruote motrici: 1040 mm
Lunghezza totale: 13240 mm
Interperno/Passo carrelli: 6260 \ 2400 mm
Anno di radiazione: in corso di radiazione
Massa in servizio: 64 t
Massa aderente: 64 t
Unità in servizio: 29 (dati 2005)

I figurini

girovagando nella rete mi sono imbattuto in questi:

Bisogna stare attenti che il figurino non è attendibile riguardo l'avancorpo anteriore (quello lungo per intennderci) infatti la presa d'aria circolare non esiste, al suo posto al vero è presente una grata rettangolare. Inoltre, ringrazio tantissimo l'utente Carmelo Ferrante del forum FERROVIE INFO il quale mi ha fornito in visione un vecchio articolo scritto dal mitico Giuseppe Mutolo e pubblicato su "Italmodel Ferrovie n° 231 del 1979". Da questa puibblicazione ho tratto spunto e ho trovato la soluzione ai mille dilemmi sulla costruzione delle fiancate dei carreli.

Elementi critici

Trasmissione

consultando il database delle misure dei modelli di locomotive per la trasmissione del moto è necessario trovare una meccanica a 2 carrelli e 4 assi con interperno di 72,00 mm e passo carrelli di 27,50 mm, la soluzione è stata quella di riutilizzare una vecchia meccanica del modello. 290 Roco la quale ha il passo dei carrelli di 28,50 mm e l'interperno di 72 mm

Per il mio modello, inizialmente avevo pensato di modificare il telaio in metallo della 290 Roco, asportando le parti sporgenti che nel modello originario sono in corrispondenza della cabina,

Purtroppo però l'assemblaggio con le parti della cabina non è stato perfetto, percui, anche allo scopo di fare esperienza su questo aspetto, ho realizzato ex-novo il telaio in plasticard.

ho ricostruito i perni di rotazione dei carrelli e disposto l'alloggiamento del motore. ho riservato al cassone-serbatoio la funzione di zavorra, prevedendo la collocazione di pallini in piombo della misura più fine. il piano calpestabile, è realizzato con plasticard 0,25 e ricoperto con l'immancabile tulle applicato con nastro biadesivo. dopo i primi test di prova, la marcia è omogenea e la forza di trazione esuberante, riesce a trainare una loco con motore G guasto e inceppato.

Prese d'aria

Le prese d'aria a griglia sono realizzate con tulle incollato su un supporto di plasticard e inserite nelle aperture degli avancorpi in plasticard

le prese d'aria a persiana si possono realizzate a seconda della trama con fascette fermacavo, parte laterale di custodia CD, o con schede olografiche che spesso si trovano come gadget o sorpresa di merendine e patatine.

Nel mio caso, per realizzare le numerossisime aperture ad orecchia sui vari portelloni degli avancorpi, ho voluto provare un prodotto di cui avevo letto molto bene sui forum di modellismo e sulle riviste specializzate, si tratta delle decal in rilievo di ARCHER, in particolare ho voluto provare il foglio decal con un vasto assortimento di "prese ad orecchia" chiamate in inglese "louvers", l'articolo (codice AR88056) per chi fosse interessato è reperibile dal sito del produttore RIPORTATO QUI.

Si tratta di un foglietto di decals di formato 5x7 cm circa, su cui anzichè essere applicate scritte e decorazioni stampate, sono riportate in rilievo le prese d'aria.

Come indicato nelle istruzioni, l'applicazione è quella standard per le decals (vanno vanno ritagliate lasciando poco bordo, immerse in un piattino pieno di acqua calda e dopo qualche minuto applicate con cura sul modello).

L'unica peculiarità da considerare, come ahimè sperimentato durante i primi tentativi, è che le decal non aderiscono nè sul plasticard liscio, nè sul primer tamiya, ma, dopo aver passato una prima mano di verde vagone puravest, il risultato è stato buonissimo e sorprendente.

L'unica difficoltà applicando le decal (nere) dopo la prima mano di vernice (verde vagone) è riuscire a vedere bene la posizione, ma si sa, noi modellisti siamo cocciuti.

Il progetto

Lavorando pazientemente su Autocad, ho realizzato i disegni costruttivi da trasferire sul plasticard.

avancorpo A

le strutture principali dell'avancorpo più grande vanno realizzate in plasticard di spessore pari a 1 mm.

avancorpo B

anche le strutture principali dell'avancorpo posteriore vanno realizzate in plasticard di spessore pari a 1 mm.

telaio e pianale

cabina

fiancate carrelli

Non violendo procedere tramite clonazione in resina, anche se mi sa che dopo questa esperienza proverò questa interessante tecnica al prossimo modello, ho reallizzato manualmente le 4 fiancate carrelli, in plasticard, con il metodo del certosino, il lavoro seppur faticoso e onestamente impreciso, è molto appagante.

Massimo Milazzo