ON AIR

SCRIVIMI !

Free auction sniper

Autocostruzione della locomotiva da manovra D143.4017 "Truman"

Le D.143 sono locomotive diesel-elettriche da manovra pesante e da tradotta, che hanno prestato servizio nelle Ferrovie dello Stato italiane, ottenute dalla ricostruzione meccanica ed elettrica delle vecchie locomotive Ne.120. Indice

Le locomotive D.143 sono il prodotto della ricostruzione delle cosiddette locomotive di guerra Ne.120 giunte in Italia nel 1944. A metà degli anni 70 le Ferrovie dello Stato, per risolvere alcuni problemi congeniti della motorizzazione delle 49 unità che rappresentavano ancora il punto di forza del proprio parco rotabili da manovra pesante, presero la decisione di ricostruirne interamente la parte meccanica e aggiornare la parte elettrica di potenza, nonché di risolvere almeno in parte il problema della forte rumorosità intrinseca prodotta da mezzo stesso. Per la sostituzione dei motori diesel fu incaricata la società OM che cambiò i due originali costruiti dalla Buda su licenza Lanova con un unico motore, mentre la parte elettrica Westinghouse venne in parte sostituita e in parte revisionata dalla Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri[1]. Nel 1965 iniziò il loro ammodernamento e l'immissione in servizio con sostituzione dei motori e della dinamo generatrice per 16 unità; nella stessa occasione vennero riclassificate divenendo Locomotiva FS D.143 e assumendo la caratteristica colorazione verde magnolia con strisce orizzontali gialle e parte frontale rosso. L'ulteriore gruppo di locomotive rimasto venne ammodernato nei primi anni 70 del secolo scorso. Caratteristiche [modifica]

Le locomotive vennero ricostruite sul robusto telaio a due carrelli su cui erano montati i due avancorpi e la cabina di guida centrale delle Ne.120. Di quest'ultima venne curata l'insonorizzazione mediante l'installazione di pannelli interni fonoassorbenti. Venne rifatto anche il banco di guida e la strumentazione relativa. Sulla struttura, il praticabile fornito di corrimano che permetteva il passaggio lateralmente e intorno agli avancorpi direttamente dalla cabina di guida venne reso a norma antinfortunistica. I due carrelli rimasero quelli di tipo semplificato a sospensione con molle elicoidali. I 2 motori diesel a 6 cilindri costruiti dalla Buda, azienda dell'Illinois, su licenza della Lanova vennero sostituiti da un unico motore a 12 cilindri, di cilindrata pressoché doppia, e di potenza superiore ai due precedenti, di costruzione OM tipo SEV a 4 tempi, su licenza della SAURER, ad alimentazione naturale e iniezione diretta. La dinamo generatrice di corrente continua che alimentava i motori elettrici posti sui carrelli, il tutto di produzione Westinghouse, venne modificata o sostituita; il potenziamento dell'isolamento dei motori, la sostituzione della dinamo generatrice e il rifacimento dei circuiti elettrici e di comando venne curato dal Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri.

La costruzione di questa imponente locomotiva per manovre e tradotte nasce dal desiderio di costruire un veicolo molto diffuso un po' in tutta italia ma non diffuso dal punto di vista modellistico, infatti è stato affrontato solo da produttori artigianali, ero indeciso se costruire la D 141 oppure la D 143 o scelto di costruire per prima la D 143. al solito possiamo suddividere la costruzione in alcuni sottoparti, tale suddivisione ci aiuta a suddividere meglio il lavoro, suddividendo meglio l'impegno nel tempo e creando dei punti di riferimento, da cui eventualmente ripartire in caso di errore.

la realizzazione delle diverse parti non presenta alcuna difficoltà e si stima di realizzare ogni componente in circa 3 ore.

telaio:

si ritaglia il pianale avendo cura di rispettare la sagoma. se si è pratici col plasticard si può usare quello di spessore 1,0 mm, se invece si è poco sicuri è meglio usare due strati da 0,5 mm sovrapposti in modo che il taglio sia più preciso possibile. sul pianale va incollato un velo di tulle da bomboniera, usando il seguente metodo: si ricopra il pianale di nastro biadesivo e vi si adagi il tulle curando l'allineamento della trama. premere bene e rifilare i bordi. lo stesso lavoro se si vuole si può fare con gli scalini. al pianale si incollano i longheroni, i pannelli trasversali cui incollare gli scalini e la parte di raccordo tra longheroni e scalini.

avancorpi

si tagliano le due fiancate curando bene il taglio delle prese d'aria, il pannello anteriore e quello superiore vanno posizionati in mezzo alle fiancate laterali. asciugata la colla si provvede a smussare i bordi secondo la forma reale. in seguito si provvede a posizionare dei frammenti di fasce per cavi della misura grande possibilmente a trama fitta, in uno degli avancorpi le quattro aperture vanno ricoperte con tulle (a trama sottile), si provveda poi a sistemare i dettagli, griglie prese d'aria ecc.

panconi

i disegni prevedono sia il pancone modellistico che quello realistico. i panconi vanno realizzati sovrapponendo due strati da 0,75 mm fissando poi sul bordo laterale due striscette da 0,5 mm, i panconi vanno poi ultimati con i fanali, i respingnenti e le condotte (particolari da autocostruire o da reperire tra gli avanzi e i pezzi di ricambio)

cabina

si inizia creando la struttura principale a scatola. lateralmente poi si devono fissare le fiancate degli scalini, e il tetto.

tetto

Il tetto va realizzato in plasticard da 0,50 mm e poi accuratamente adagiato alla struttura della cabina

carenatura dei serbatoi

semplicemente vanno realizzate le pareti, adattando il resto della costruzione alla meccanica disponibile.

meccanica

io ho trovato delle ottime meccaniche bachmann usate (di cui non riesco a risalire al modello), con movimento su un solo carrello, ma ugualmente valide, in alternativa si possono adattare le meccaniche sempre bachmann delle locomotive GE 70 ton oppure GE 44 ton. il lavoro di adattamento è stato minimo, inoltre se si usano questi ultimi due modelli i carrelli potrebbero anche essere lasciati così come sono. accettando un po' di compromessi si può anche utilizzare la meccanica del modello athearn sw1500. la costruzione va poi completata con tutti quei dettagli come mancorrenti, serbatoi, cornici secondo la particolare versione desisderata.

Massimo Milazzo